AMBIENTE, I PUNTI
La situazione oggi
La Regione Puglia ha lavorato su diversi fronti per migliorare la gestione ambientale, in linea con gli obiettivi europei e nazionali. Il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani (PRGRU) è il documento cardine che definisce la strategia regionale. Ha l’obiettivo di superare la gestione basata sulle discariche e puntare su riduzione, riutilizzo e riciclo. Uno degli obiettivi principali era raggiungere il 65% di raccolta differenziata entro il 2020. Nonostante alcuni ritardi, la Regione ha continuato a incentivare i comuni per aumentare queste percentuali.
L’istituzione dell’Ager (Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il servizio di Gestione dei Rifiuti) ha centralizzato la gestione dei rifiuti, superando il precedente sistema basato sugli Aro (Ambiti di Raccolta Ottimale), con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e il controllo sull’intero ciclo. L’Ager gestisce la tariffazione, la pianificazione degli impianti e il monitoraggio dei servizi.
La Regione ha stanziato fondi per potenziare la rete impiantistica del territorio. In particolare, si è concentrata sull’ammodernamento e la realizzazione di impianti di compostaggio per la gestione della frazione organica (FORSU) e di piattaforme per la selezione e il trattamento di altre frazioni differenziate. L’obiettivo è minimizzare la quantità di rifiuto indifferenziato destinato allo smaltimento. Sono stati messi a disposizione fondi per i comuni che raggiungono o superano determinate percentuali di raccolta differenziata, con lo scopo di premiare le performance virtuose e stimolare una maggiore adesione da parte dei cittadini.
La Regione si è impegnata in specifici interventi di bonifica di siti inquinati, come dimostrato dalla Deliberazione della Giunta Regionale che approva il Piano Regionale per la Tutela dell’Ambiente (PRTA), con l’obiettivo di risanare le aree contaminate e prevenire nuovi inquinamenti. A questo si aggiunge l’impegno per il risanamento dell’aria, come dimostrato dalla collaborazione tra Arpa Puglia, le Forze dell’Ordine e il CNR.
La Puglia che va avanti
La governance centralizzata con l’Ager ha l’obiettivo di superare le inefficienze dei consorzi comunali. Il Piano Rifiuti punta chiaramente sulla raccolta differenziata e l’economia circolare. C’è un impegno verso la bonifica di siti inquinati e il miglioramento della qualità dell’aria. Premesso questo è bene analizzare le criticità in ambito ambientale per arrivare ad avanzare proposte.
Il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata ha mostrato dei ritardi in alcune aree, inclusa la provincia di Brindisi; la gestione degli impianti e la loro localizzazione rimangono temi complessi e spesso causa di tensioni sociali; la chiusura del ciclo dei rifiuti non è ancora completa e l’export di indifferenziato verso altre regioni o nazioni rappresenta un costo economico e ambientale.
In questi anni mi sono occupato di Sanità e per questo una delle prime proposte che avanzerò sarà quella di creare un tavolo permanente di coordinamento tra il Dipartimento Salute e il Dipartimento Ambiente della Regione. Questo al fine di analizzare l’impatto di inquinamento (aria, suolo, acqua) sulla salute dei cittadini di Brindisi, in particolare nelle aree a maggior rischio industriale, nonché sviluppare piani di prevenzione e monitoraggio specifici, incrementando, per esempio, i fondi per l’Arpa Puglia per potenziare l’attività di monitoraggio ambientale e di diffusione dei dati, specialmente nelle aree industriali.
Per un ambiente meno inquinato diventa centrale l’attività volta all’incremento della differenziata. Proporrò sul territorio provinciale l’adozione della “tariffa puntuale”, non è una tassa, ma un corrispettivo che si paga in base alla quantità di rifiuto indifferenziato prodotto. Questo sistema incentiva i cittadini a differenziare meglio e a produrre meno rifiuti, riducendo l’indifferenziato che rappresenta il maggior costo ambientale ed economico. La Regione può offrire incentivi ai Comuni di Brindisi che implementano la tariffa puntuale e fornire supporto tecnico e finanziario per la transizione.
Credo fortemente che si possa creare un “modello di gestione sostenibile” applicabile anche ad altre istituzioni pubbliche per dimostrare che la sostenibilità non è solo un problema industriale o domestico, ma una prassi che può essere implementata anche in contesti culturali e educativi. Proporrò un bando regionale per premiare e finanziare progetti di sostenibilità ambientale nelle scuole, nelle università e nelle istituzioni culturali. Questo può includere la riduzione dei rifiuti, il risparmio energetico e l’uso di energie rinnovabili.