TURISMO E CULTURA, I PUNTI
La situazione oggi.
La Regione Puglia, in questi anni, ha lavorato secondo una strategia che ha portato a risultati significativi, in particolare per quanto riguarda l’internazionalizzazione e la destagionalizzazione del turismo. I dati mostrano un aumento costante degli arrivi e delle presenze turistiche, con una crescita particolarmente marcata per il turismo internazionale. Le province di Bari, Lecce e Brindisi hanno registrato incrementi significativi, sebbene permangano delle disomogeneità nella distribuzione dei flussi (ad esempio, il Gargano, pur rimanendo una meta principale, ha avuto una crescita più moderata rispetto ad altre aree).
La regione ha promosso attivamente il “brand Puglia” attraverso la partecipazione a fiere internazionali come la BIT e l’utilizzo di strumenti di marketing digitale e intelligenza artificiale per l’analisi dei dati e la promozione delle destinazioni. L’ente regionale Puglia Promozione ha un ruolo centrale in questa strategia. Si è puntato a superare il modello del turismo “sole-mare-vacanze” per valorizzare anche altre tipologie di turismo, come quello culturale, enogastronomico, slow e sportivo, con l’obiettivo di prolungare la stagione turistica oltre i mesi estivi.
La Regione ha messo a disposizione bandi e programmi di agevolazione per sostenere gli investimenti nel settore turistico, come i “MiniPIA Turismo” e i “Pia Turismo”, che offrono contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per le piccole e medie imprese. Questi strumenti mirano a migliorare la qualità dell’offerta ricettiva e dei servizi.
Sono stati stanziati fondi per rendere le spiagge libere più accessibili a tutti.
La Puglia che va avanti.
Tanto è stato fatto. Il turismo come potenziale, in Puglia, ha condotto a risultati brillanti. L’impegno deve essere quello di continuare lungo una strada già tracciata. Promuovere il turismo del benessere, valorizzando le strutture termali (come quelle di Torre Canne) e i centri specializzati in trattamenti sanitari e riabilitativi. Proporrò di lavorare sugli incentivi per la creazione di pacchetti turistici che uniscano soggiorni in strutture ricettive di alta qualità con percorsi di prevenzione e check-up medici, in collaborazione con le ASL e le cliniche private.
Puntare, inoltre, sul turismo culturale e musicale, sostenendo l’organizzazione di festival musicali internazionali a Brindisi e in provincia, finanziando eventi che si svolgano in location storiche come castelli e masserie, mirate alla valorizzazione delle bellezze del territorio. A tal proposito si potrebbe anche pensare all’istituzione di borse di studio o residenze artistiche per giovani musicisti, attirando talenti e visitatori da tutto il mondo.
È il momento di incentivare un turismo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. In che modo? Attraverso la creazione di percorsi ciclabili e pedonali che colleghino i centri storici alle aree rurali e costiere della provincia di Brindisi, come la Via Francigena del Sud. Oppure promuovendo l’uso di mezzi di trasporto pubblici elettrici per collegare le principali attrazioni turistiche. Questi interventi migliorerebbero la qualità dell’aria e offrirebbero un’alternativa al turismo di massa. Ancora, uno dei punti di forza della Puglia è il turismo enogastronomico. Per valorizzarlo credo si potrebbe promuovere la creazione di una sorta di «strade del vino e dell’olio» nella provincia di Brindisi, offrendo incentivi alle aziende agricole per l’organizzazione di degustazioni e visite guidate. Questo non solo valorizzerebbe le eccellenze del territorio, ma rappresenterebbe l’occasione per creare posti di lavoro, contribuendo e a destagionalizzare i flussi turistici.
Quanto sopra esposto si inserisce in una offerta turistica che necessita di promozione attraverso mirati processi di comunicazione e digitalizzazione. L’impegno è quello di lavorare sui finanziamenti per lo sviluppo di App e piattaforme che forniscano informazioni turistiche in tempo reale, prenotazioni online e tour virtuali.