Tommaso Gioia è nato a Ceglie Messapica (BR) l’11 luglio 1957. Sposato con Rossella, è il padre di Lucia e Cosimino e il nonno della piccola Aria Lavinia.
Laureato in Giurisprudenza, ha svolto la professione di direttore amministrativo presso l’Istituto Musicale Pareggiato di Ceglie Messapica e il Conservatorio di Musica di Stato “Tito Schipa” di Lecce, sezione staccata di Ceglie Messapica, maturando vasta esperienza nella gestione delle istituzioni dell’Alta Formazione Artistica e Musicale. Competente in gestione finanziaria, amministrativa e del personale, con un forte impegno per l’innovazione nel settore educativo e culturale.
Ha ricoperto per oltre dieci anni l’incarico di dirigente del sindacato Unams (Unione Nazionale Arte Musica e Spettacolo) e appassionato di politica intesa come «l’arte del possibile» ha svolto il ruolo di Consigliere per la Sanità del presidente della Regione Puglia nel collegio degli esperti quale referente per i rapporti con le istituzioni al fine di stimolare l’integrazione socio-sanitaria.
Mi occupo di sanità dal 2003, inizialmente come responsabile del dipartimento sanità per impegno politico, e dal 2015 ad oggi come Consigliere del Presidente della Regione Puglia, inserito nel Collegio degli Esperti.
Il nostro sistema sanitario è un complesso di risorse, figure professionali e istituzioni che garantiscono la promozione, il mantenimento e la tutela della salute, diritti sanciti dalla nostra Costituzione.
Le riforme sanitarie dal 1978 ad oggi hanno avuto l’obiettivo di trasformare il sistema da ospedalocentrico a territoriale, con la prevenzione al centro delle politiche sanitarie.
Questo è il terreno su cui bisogna insistere: la prevenzione e l’assistenza territoriale sono l’unica strada da percorrere, richiedendo risorse adeguate dallo Stato, personale qualificato, attrezzature e strumenti idonei.
In passato, il cittadino si rivolgeva al medico solo quando la malattia si manifestava, e la risposta era spesso il ricovero ospedaliero. Oggi, grazie alla mia esperienza ventennale nella sanità, ho visto crescere l’importanza della medicina territoriale e della specialistica ambulatoriale. La differenza fondamentale risiede proprio in questo cambiamento di paradigma. Tuttavia, il sistema sanitario attuale non è ancora adeguato alle necessità e al fabbisogno reale dei cittadini. Le cause sono molteplici: risorse economiche insufficienti, carenza di personale sanitario (medici in particolare), e una gestione inadeguata delle risorse disponibili.
L’equilibrio tra assistenza ospedaliera e territoriale e l’appropriatezza delle prestazioni rappresentano ancora oggi una sfida irrisolta della sanità italiana».